L’Ultramaratona dei Sogni: Benvenuti alla 100 km del Passatore

Se a un certo punto della tua vita da runner ti è capitato di chiederti cosa ci sia “oltre il muro” dei 42,195 km – ovvero di Signora Maratona – sicuramente avrai sentito parlare della leggendaria 100 km del Passatore. Questa ultramaratona è una delle gare più iconiche del nostro Paese, spesso celebrata come la più affascinante di tutte.
Ogni anno, nell’ultimo fine settimana di maggio, centinaia di appassionati si ritrovano in Piazza del Duomo a Firenze per dare il via a questa epica avventura. La partenza avviene il sabato alle 15 e il traguardo, dopo un percorso di 100 chilometri, è in Piazza del Popolo a Faenza, entro un tempo massimo di 20 ore, ovvero fino alle 11 del giorno successivo.
Quest’anno, dopo l’annullamento del 2023 a causa della devastante alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e il Mugello, la 49ª edizione ha visto un ritorno in grande stile. Con un record di partecipanti – oltre 3.300 corridori – e di arrivati al traguardo – più di 2.600 finisher – l’evento ha riconfermato il suo fascino e la sua importanza nel panorama delle ultramaratone mondiali.
Sei pronto a scoprire di più su questa straordinaria impresa e magari a lasciarti ispirare per la tua prossima sfida da ultrarunner? Allora continua a leggere e immergiti nella magia della 100 km del Passatore!
Non c’è dubbio: una gara di 100 km non si improvvisa! Ma allo Start della 100 km del Passatore trovi una varietà incredibile di runner, ciascuno con il proprio metodo di preparazione, forma fisica e obiettivo finale. Ogni partecipante ha la sua strategia, ma tutti condividono un sogno comune: arrivare a Faenza dopo aver attraversato gli Appennini, dalla Toscana alla Romagna.
Il percorso è un viaggio attraverso luoghi mitici per chi conosce bene questa gara. Si parte da Fiesole, affrontando la prima salita che conduce a Vetta Le Croci. Poi si arriva a Borgo San Lorenzo, nel cuore del Mugello, da cui inizia la seconda e più temuta salita verso il Passo della Colla, quasi 1.000 metri di altitudine.
Casaglia è un punto strategico, dove molti atleti si cambiano gli abiti umidi e freddi. A Marradi, al km 65, si incontra il vero “muro” del Passatore: arrivarci in buone condizioni invece che esausti può determinare il tuo destino nella gara. Brisighella, al km 88, è un’oasi nel deserto, un obiettivo che sembra tirarti verso la meta come un elastico, dandoti la spinta per affrontare gli ultimi 12 km.
Ogni passo, ogni salita, ogni discesa è parte di questa avventura straordinaria. Pronto a scoprire di più e a lasciarti ispirare per la tua prossima sfida da ultrarunner? Continua a leggere e immergiti nella magia della 100 km del Passatore!
Il percroso per raggiungere il sogno

L'Organizzazione Impeccabile della 100 km del Passatore
Prima di finire questo articolo, permettetemi qualche considerazione sull’organizzazione di una gara così impegnativa come la 100 km del Passatore. Correre 100 km su strada, attraversando diversi comuni, è una sfida non solo per i partecipanti, ma anche per chi organizza l’evento. E devo dire che raramente ho incontrato un livello di assistenza così elevato, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Lungo il percorso, la presenza di punti medici, ristori e volontari è stata eccezionale. Nonostante la lunghezza della gara, in cui è normale correre alcuni tratti in solitaria, non ci si sente mai veramente soli. Questo grazie anche al supporto degli accompagnatori degli atleti, che spesso seguono i runner in bicicletta (un’ottima scelta), anche se alcuni optano per moto, auto o addirittura camper (decisamente meno ideale).
Questa massiccia presenza di accompagnatori ha purtroppo causato situazioni di traffico in alcuni punti, creando disagi che tutti noi runner avremmo evitato volentieri. Nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione di limitare l’uso di mezzi motorizzati, la realtà è stata un po’ diversa. Tuttavia, questi piccoli inconvenienti non sminuiscono l’impressione complessiva di un’organizzazione curata nei minimi dettagli.
In conclusione, la 100 km del Passatore non è solo una prova di resistenza fisica per i runner, ma anche una dimostrazione di eccellenza organizzativa. Se sei un amante delle lunghe distanze e cerchi una gara che sappia offrirti assistenza e supporto al massimo livello, questa ultramaratona è senza dubbio quella che fa per te!
La Mia Esperienza alla 100 km del Passatore: Un Viaggio Senza Accompagnatori
Piazza del Popolo di Faenza si staglia all’orizzonte, un puntino che cresce sempre di più, irradia luce e accoglie gli eroi della 100 km del Passatore. È un momento incredibile, perché c’è sempre qualcuno ad applaudire gli atleti, sia che arrivino poco dopo le 22 del sabato, sia che taglino il traguardo alle 11 di domenica, sotto un sole alto e caldo nel cielo.
Ma l’arrivo è molto più di un semplice traguardo: è un’emozione potente, difficile da descrivere a parole. Gli occhi diventano umidi, la certezza di aver realizzato un sogno insieme a tante altre persone rende quel momento unico e, perdonate la banalità, indimenticabile.
E non finisce qui: anche dopo aver ricevuto la medaglia al collo e ritirato il premio (3 bottiglie di vino faentino, niente male!), ci aspettano ancora le coccole dell’Organizzazione. Ci dirigiamo verso il loro autobus che ci porta al palazzetto dello sport, dove ci attendono una doccia calda, massaggi e una coperta distesa sul parquet, accanto a quella di altre persone che hanno vissuto la stessa epica avventura.
Sì, Piazza del Popolo di Faenza è molto più di un semplice punto sulla mappa: è il simbolo di un traguardo raggiunto, di un sogno realizzato e di una comunità che celebra insieme ogni singolo corridore. E per chi ha vissuto questa esperienza, è un ricordo che brilla nel cuore, rendendo ogni passo di quella lunga corsa valsa la pena.
un puntino all'orizzonte

"Il Passatore: Una Follia Condivisa che Vale Ogni Sacrificio"
E così, giungiamo alla conclusione di questa epica avventura alla 100 km del Passatore. È stata una gara incredibile, un’esperienza che va ben oltre la semplice corsa. È stata una metafora della vita stessa, con tutte le sue sfide e le sue vittorie, ma anche un’occasione per condividere momenti indimenticabili con altri corridori.
Forse vi siete sentiti un po’ matti nei lunghi mesi di preparazione, tra rinunce e sacrifici. Ma lungo quei 100 km di gara, avete trovato tante persone con cui avete condiviso lo stesso percorso e molte delle emozioni che vi hanno portato fino a quel momento. E alla fine, forse, vi rendete conto che non eravate così matti, no?
Quindi, congratulazioni a tutti coloro che hanno affrontato questa sfida incredibile. E se ancora non avete avuto il coraggio di provarci, ricordate che il Passatore vi aspetta sempre con le sue strade e le sue storie. Chi lo sa, magari sarete voi i prossimi a varcare il traguardo, a ricevere applausi e coccole dall’Organizzazione, e a scoprire che forse, in fondo, essere un po’ matti non è così male!

LUCA CATERINO
Triatleta, maratoneta con qualche puntata nelle Ultra, appassionato della fatica. Sempre alla ricerca di nuove sfide sportive.