

Il bello però è che non si tratta di una semplice gara. No, la Neapolis Marathon è un viaggio attraverso la città, un’esperienza che mescola fatica e bellezza in dosi uguali, con una spruzzata di follia che solo Napoli può regalare.






Ok, parliamoci chiaro. Napoli negli ultimi anni è diventata una calamita per turisti, e la Neapolis Marathon dovrebbe sfruttare questo boom. L’organizzazione ha tanti margini di miglioramento, ma già così non è male. I volontari? Simpatici e presenti (finché non spariscono). I ristori? Buoni, anche se con quel caldo ci si aspettava un po’ più di acqua e varietà. un gelato confezionato. Sì, un gelato! Vi assicuro, in quel momento è stato come ricevere un dono veramente apprezzato.
Mancava un fotografo all’arrivo!!!. Ho la foto a 50 metri dal traguardo, ma non sotto l’arco con il tempo finale! Peccato…
L’organizzazione: in crescita, ma si può fare di più

La mia gara: un’odissea nel mio paradiso

Sono nato a Napoli, ma vivo in Toscana da 18 anni. Questa maratona era la mia occasione per tornare a casa, puntando a un nuovo record personale, dopo quello a Torino nel 2018. Beh, spoiler: non è successo. Colpa del caldo, di un’influenza a inizio settimana, e probabilmente anche delle aspettative troppo alte. La seconda metà della gara è stata un incubo. Ero tentato di mollare al 25°, il pensiero del ritiro mi ronzava in testa, ma farlo nella mia città? Impensabile. Così ho stretto i denti, lottando contro crampi e un mal di stomaco infernale, e ho tagliato il traguardo in 3h53’. Un risultato accettabile, ma ben lontano dai miei obiettivi.
Mi porto a casa due momenti indimenticabili. Il primo? Correre sul Rettifilo, una strada che battevo ogni giorno da universitario e che mi ha fatto venire i brividi. Il secondo? Via Caracciolo, il lungomare di Napoli, nel secondo giro. Ero esausto, ma la bellezza di quel panorama, il Vesuvio davanti a me, mi ha spinto a continuare. Ed è lì che ho capito: la vera forza di questa gara sta nel percorso. Se la Neapolis Marathon crescerà, sarà grazie a questo paradiso, e noi diavoli (runner) ci torneremo ancora
in conclusione

LUCA CATERINO
Triatleta, maratoneta con qualche puntata nelle Ultra, appassionato di fatica.
Sempre alla ricerca di nuove sfide