Due settimane alla gara e sembra di essere in bilico tra il voler dare ancora di più e il bisogno di rallentare. Ecco, proprio qui sta il trucco: non si tratta di tirare al massimo, ma di affinare la preparazione senza strafare. È il momento di concedermi un po’ di riposo (finalmente!), mantenendo solo quel ritmo maratona per far sì che diventi un alleato fidato il giorno della gara. Niente allenamenti sfiancanti; adesso si punta a sentirsi freschi e pronti. La verità è che ogni corsa lenta, ogni ripetuta, ogni chilometro che ho messo nelle gambe ha un solo scopo: arrivare al via della Firenze Marathon con la mente libera e il corpo carico. Quando sento il rintocco del Duomo e vedo i viali di Firenze aprirsi davanti a me, so che tutto sarà stato utile. Sono pronto a vivere una delle maratone più iconiche d’Italia, circondato da storia, arte e, sì, anche dal sudore di chi, come me, è venuto a prendersi la sua medaglia da finisher.
Firenze Marathon: Ultimi Allenamenti e Pensieri Pre-Gara

Domenica scorsa è andato in scena il mio ultimo lungo: 36 km di strada, asfalto e riflessioni. Quando mi preparavo per le prime maratone, arrivavo a tirare i lunghissimi fino a 38-40 km, quasi come se volessi fare una prova generale di quell’impresa che è la maratona. Adesso ho cambiato filosofia: mi piace fare più lunghi, ma senza superare i 32-36 km, un po’ perché ho imparato a fidarmi del mio corpo e un po’ perché, diciamolo, sono diventato un po’ più furbo.
Per molti, questo allenamento è una tortura: ci vuole tempo, strategia per il percorso, e una cura maniacale per l’integrazione e la gestione mentale. Ti prepari quasi come per la gara stessa, con gel, sali minerali e qualche mantra mentale per arrivare alla fine senza sbarellare. E proprio per questo lo adoro! Ogni lungo mi dà una cartina tornasole della mia preparazione. Mi permette di fare il punto della situazione, di capire a che livello sono. E poi, ammettiamolo, è un po’ una scusa per spararmi una sfida contro me stesso, misurando la fatica come un badge d’onore.
Questa routine di lunghi mi ha aiutato a costruire non solo le gambe ma anche una testa a prova di colpi bassi – quelli che in gara arrivano puntuali verso il 30° km. E la Firenze Marathon è lì, all’orizzonte. Ogni km che macino in allenamento mi avvicina alla linea di partenza, con la mente che già corre tra le vie storiche di Firenze, immaginando la folla e quella magia unica che solo una maratona come questa può regalare.