
Quando la voglia di correre sparisce, ma scegli comunque di uscire
Oggi pomeriggio ho guardato l’orologio. Erano le 15:30, e ho provato un piccolo brivido: dovevo andare a correre, ma non ne avevo proprio voglia. Zero. Nulla. Il solo pensiero mi faceva venire mal di testa.
Ebbene sì, anche chi come me ha macinato oltre 2500 km in un anno affronta periodi in cui la parola “correre” suona come unghie su una lavagna. Sapete di cosa parlo?
Inutile mentire: non sopporto quei runner che dipingono tutto rosa e fiori, quelli che raccontano che correre è sempre bello, che ogni allenamento è una boccata di ossigeno. Perché non è sempre così. Correre è stupendo, è la mia passione, ma ogni tanto arriva quel momento “no”.

Quando il corpo e la mente dicono basta
Per me questo periodo coincide con un calendario autunnale pieno di gare. L’ho fatto di nuovo: ho esagerato. Dopo la maratona di Firenze, una parte di me ha pensato: “Dai Milo, iscriviti alla maratona di Torino, sarà una passeggiata”.
Beh, la maratona l’ho corsa, e sì, anche bene, ma il corpo ha sentito il colpo. E forse anche la testa.
Oggi: la lotta tra il divano e le scarpe

Torniamo al presente. Mi sono cambiato con una lentezza infinita, forse ci ho messo 25 minuti. Intanto guardavo mia moglie e mia figlia sul divano, intente a guardare un bel film, e la vocina dentro di me ripeteva: “Ma chi te lo fa fare? Il divano e Netflix sono lì, a portata di mano.”
Oggi, più che mai, pensavo che correre non è sempre piacevole: si suda, si fatica, si torna a casa indolenziti. Però, alla fine, ho infilato le scarpe. E sono uscito.
La magia avviene quando inizi
Uscire è stato faticoso, ma sapete una cosa? Dopo i primi passi, quella sensazione di pesantezza ha cominciato a svanire. Non è stata la corsa più brillante della mia vita, ma alla fine, quando sono tornato a casa, mi sono sentito meglio.
Correre non è sempre facile, né sempre piacevole. Ma ogni volta che superiamo quei momenti di pigrizia, scopriamo qualcosa di noi stessi. E anche oggi, per quanto difficile, ho vinto una piccola battaglia contro la tentazione del divano.
in conclusione

Correre non è sempre un’esperienza entusiasmante, e ammetterlo non ci rende meno runner. Al contrario, affrontare quei momenti in cui tutto sembra remare contro – la stanchezza, la pigrizia, o semplicemente la voglia che manca – ci rende più forti, più consapevoli e, in fondo, più umani.
La magia della corsa non sta solo nei chilometri percorsi o nei record personali battuti, ma nella capacità di affrontare le nostre sfide quotidiane, dentro e fuori dalla pista. Ogni passo, anche il più lento e difficile, è una vittoria contro le scuse.
E oggi, anche se non è stata la mia corsa più brillante, sono orgoglioso di essere uscito. Non importa quante volte ci sentiamo abbattuti o demotivati: ricordiamoci che il prossimo passo, quello che scegliamo di fare, può fare la differenza.
Tu come affronti i momenti difficili da runner? Raccontamelo nei commenti: la tua esperienza potrebbe ispirare qualcuno a non mollare.