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Ripetute e Allunghi: Il Segreto per Correre più Veloce e Recuperare Meglio

All’inizio, quando ho cominciato a farmi seguire da un allenatore, pensavo di sapere tutto sulla corsa. Del tipo, “Metto le scarpe, corro, fine.” Facile, no? Sbagliato. Il primo errore madornale che facevo, e ammetto di averlo ripetuto un bel po’ di volte, era non distinguere tra allunghi, ripetute e tutto quel gergo tecnico da coach che mi sembrava arabo. Quando mi parlavano di “lavori di corsa,” per me era come ascoltare un manuale di ingegneria spaziale. Qualcosa mi sfuggiva. Ma col tempo ho capito: c’è una differenza abissale tra chi semplicemente corre e chi si allena seriamente. E quella differenza è fatta dai famosi “lavori”. Capirli è fondamentale, perché il confine tra progresso e disastro può essere molto sottile, e se sbagli, rischi di buttare via tutto l’impegno. Facciamo un po’ di chiarezza!
Ah, le ripetute, l’incubo di chiunque ami correre libero come il vento. Ma ecco il trucco: sono il segreto per la velocità. Si tratta di correre un tot di metri alla velocità della luce (o almeno ci provi), e poi ripetere. Ripetere fino a quando il cervello dice “Basta!” e le gambe dicono “Non se ne parla proprio”. Le puoi fare su distanze brevi come 100m o lunghe come 5km, e tra una ripetuta e l’altra c’è il famigerato “recupero”. Da fermi, se sei fortunato, o al trotto leggero, se il tuo coach è del tipo che ama vedere gente soffrire. E occhio alle varianti: puoi fare le ripetute in scaletta (dal corto al lungo), piramidali (su e giù come su un ottovolante), o lattacide (quelle che fanno gridare le tue gambe “aiuto!”). Il punto è che vanno fatte al massimo delle tue possibilità e ti spingeranno ben oltre la tua zona di comfort.

le ripetute

ripetute runningmilo

Gli
allunghi

allunghi runningmilo
Ecco invece il dolce finale. Dopo una bella corsetta lenta, arrivano loro: gli allunghi. Non sono scatti alla Usain Bolt, ma corse veloci, controllate e tecniche, che ti lasciano una sensazione di leggerezza, come se stessi volando sopra la strada. Li fai per 30 secondi o per 100 metri, giusto il tempo di sentire i muscoli che si distendono e la tua falcata che diventa più fluida. Qui non si tratta di distruggerti come con le ripetute, ma di preparare il tuo corpo per la prossima battaglia o sciogliere quelle gambe stanche dopo una lunga corsa lenta. Molti runner tendono a snobbare gli allunghi, soprattutto quelli che si dovrebbero fare alla fine dell’allenamento. Ma attenzione, non commettere questo errore. Se proprio sei a corto di tempo, fai come me: infilali nell’ultimo chilometro. Un chilometro in meno non rovinerà di certo la tua preparazione, te lo assicuro. Anzi, gli allunghi ti permetteranno di recuperare meglio e daranno leggerezza a quelle gambe appesantite. Così chiudi la sessione con stile, come un vero pro! La morale della favola? Se vuoi correre per davvero, devi metterti al lavoro. Ripetute, allunghi, e tutto quel che sta in mezzo. Altrimenti, sei solo uno che corre in tondo aspettando la fine. Ma se ti alleni… beh, allora la storia cambia.

in conclusione

La morale della favola? Se vuoi correre per davvero, devi metterti al lavoro. Ripetute, allunghi, e tutto quel che sta in mezzo. Altrimenti, sei solo uno che corre in tondo aspettando la fine.

Ma se ti alleni… beh, allora la storia cambia. I “lavori di corsa” sono quel mix letale tra amore e odio che ogni runner deve affrontare.
Le ripetute ti faranno maledire l’orologio, gli allunghi ti faranno sorridere per aver “chiuso in bellezza”. Ma se davvero vuoi migliorare, devi passare per di lì. Perché, diciamocelo, la sensazione di sfrecciare come un fulmine vale ogni goccia di sudore e ogni muscolo dolorante.
Quindi sì, alzati dal divano, fai quelle ripetute e chiudi con stile. Il tuo io-futuro più veloce ti ringrazierà… anche se oggi non ti sembra tanto d’accordo!
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