
La maratona è un viaggio interiore. È un’opportunità per esplorare i limiti della propria resistenza e resilienza. A quasi 50 anni, ho capito che la maratona è la mia gara. Non è l’età a essere un ostacolo, ma una risorsa preziosa: posso mettere in mostra le competenze acquisite, le esperienze accumulate nel tempo e la creatività maturata con gli anni, come se stessi rovistando in una cassetta degli attrezzi ben fornita. La maratona mi fa sentire più giovane, più saggio e sicuramente meno incline a sentirmi vecchio.


È un’esperienza che va oltre il semplice atto di correre.
Perché corro la maratona? Perché la soddisfazione che si prova non è paragonabile a nessun’altra corsa. Non si tratta solo di velocità o risultati cronometrici, ma dell’esperienza condivisa di una comunità di runners che si supportano reciprocamente. L’euforia, la soddisfazione e persino il dolore che si respirano durante e dopo una maratona sono qualcosa di difficile spiegazione.

"Perché accontentarsi di fare la metà di qualcosa di così straordinario?"
Quindi, se ti chiedi perché affrontare una maratona, ti invito a considerare questo: “Perché accontentarsi di fare la metà di qualcosa di così straordinario?” La maratona è più di una gara, è un viaggio personale e collettivo che ti cambia profondamente. È un’invasione nell’infinito potere della mente e dell’anima umana, un’opportunità di crescita e di auto-scoperta che non ha eguali.
in conclusione

Che tu sia un novizio o un veterano delle lunghe distanze, la maratona ti sfida a superare i tuoi limiti e a scoprire nuove profondità di te stesso. È un’esperienza che ti lascia un segno indelebile, che ti insegna che con determinazione e passione, nulla è impossibile. Se stai pensando di affrontare questa sfida, preparati per un viaggio che va oltre i confini della corsa stessa: un viaggio verso te stesso.