Non posso esattamente dirvi quando è nata l’idea di scrivere questo libro. Vorrei tanto avere una risposta chiara e precisa, facile da comunicare al lettore, ma non è così semplice. Questo libro non nasce da un’intenzione premeditata, né è stato scritto con un obiettivo specifico in mente.
Da tempo sentivo crescere in me il desiderio di mettere su carta i miei pensieri, le mie esperienze personali e il mio percorso sportivo. Non parole scritte a caso, ma quelle capaci di tradurre sensazioni profonde, che riflettessero la mia anima e il mio vissuto sopratutto quello sportivo. E l’idea di condividere tutto questo mi affascinava, mi dava uno scopo.
Per un po’ di tempo, sono rimasto in bilico tra l’idea e la realizzazione, accumulando appunti sparsi, immaginando un giorno di trasformarli in un libro o magari in un blog. Ho cominciato a pensare a un titolo accattivante, a una struttura semplice ma efficace che potesse motivare il lettore ad adottare uno stile di vita migliore, specialmente dal punto di vista sportivo.
Poi è arrivata la pandemia, che mi ha costretto a fare i conti con me stesso.
Improvvisamente, mi sono ritrovato chiuso in casa, come tutti, attonito e spaventato.
Inizialmente ho cercato di passare il tempo in cucina, ma presto mi sono reso conto che avevo bisogno di qualcosa di più. Quello era il momento giusto per rifugiarmi nella scrittura.
Ho cominciato a scrivere molto, lasciando fluire liberamente i pensieri come mai prima di allora. Quella condizione di vuoto, il dover fare qualcosa, si è rivelata estremamente fertile per me. Era come se avessi bisogno di quello stop forzato per attingere a una parte della mia creatività che era rimasta nascosta. Giorno dopo giorno, quasi senza rendermene conto, i miei pensieri e i miei appunti hanno iniziato a prendere una forma ben definita. La mia voglia di trasmettere e condividere le mie esperienze stava finalmente prendendo vita.
Il libro si è formato quasi da sé, trovando un filo conduttore, una struttura solida e una serie di messaggi che desideravo condividere. Volevo raccontare i miei limiti e le mie risorse, le mie delusioni e le mie soddisfazioni, le ferite e i traguardi. Volevo trasmettere il mio percorso e, in qualche modo, accendere la fiamma del cambiamento che risiede dentro ognuno di noi.
Ora, guardando indietro, mi chiedo: riconosciamo la strada che abbiamo percorso? E, guardandoci allo specchio, ci riconosciamo davvero? Scrivere questo libro è stata la mia risposta a queste domande. È il mio modo di condividere ciò che ho imparato e vissuto sperando di ispirare chi legge a fare lo stesso.
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